martedì 9 febbraio 2010

OH, MIA DEA! – THE MOVIE (Aa! Megami-sama gekijouban, 2004) di Hiroaki Aida.

Questa volta ho deciso di cimentarmi in un campo che non è propriamente il mio, ovvero quello dei lungometraggi animati. Non è che non mi piacciono i “cartoni animati” è solo che non ho mai preso in considerazione l’idea di interessarmi seriamente ad essi. Comunque visto che con il mio blog vorrei riuscire a toccare tutti i temi – e i generi – del mondo cinematografico, ho deciso di accettare la sfida: proverò a fare la recensione di un film d’animazione. Parlo di sfida non impropriamente, anche perché ho deciso di recensire un film che è, più o meno, uno spin-off di una serie di anime, e quindi per essere compreso appieno forse richiederebbe la conoscenza di avvenimenti che io non ho o almeno ho solo in parte. La scelta è ricaduta su Oh, mia dea! – the movie (Aa! Megami-sama gekijouban, 2004) di Hiroaki Aida, il motivo di questa decisione è dettato dal fatto che le vicende narrate dal manga creato nel 1988 da Kosuke Fujishima mi hanno sempre affascinato. La serie tratta di un gruppo di divinità che vengono a contatto con la vita sulla Terra, essa inizialmente era incentrato sulle relazioni sentimentali di quest’ultime ma successivamente l'opera si è focalizzata sull'analisi degli aspetti mistici della vicenda e sull'azione: Kei’ichi Morisato è un ragazzo dal cuore puro perseguitato dalla sfortuna. E proprio per questo motivo viene scelto da Yggdrasil, il sistema computerizzato del Paradiso affinché possa esprimere un desiderio, che lo possa ripagare di questa sua incredibile sfortuna. Belldandy, una bellissima dea, viene quindi spedita sulla Terra. Alla richiesta, da parte di quest’ultima, di esprimere un desiderio, Kei’ichi, ancora confuso e credendo che sia tutto uno scherzo, esprime il desiderio di avere Belldandy vicino a sé in eterno. Da questo momento in poi per i due protagonisti inizieranno una serie di avventure infinite. Molti dei contenuti di “Oh, mia dea!” derivano dalla mitologia nordica, la quale fa riferimento alle credenze pre-cristiane e alle leggende dei popoli scandinavi, questo lo si può capire anche dai nomi delle protagoniste: Urd e Skuld, i cui nome derivano da quello di due delle tre Norme. Un altro esempio è il nome del regno da dove arrivano le Dee, Yggdrasil, che nella mitologia norrena è l’albero cosmico che sorregge con i suoi rami i nove mondi che costituiscono l’intero universo.
Il film Oh, mia dea! – the movie, pur essendo una storia originale ed indipendente, si prefigura come possibile sequel sia della serie di manga che di quella di anime prodotta, successivamente, nel 1993. La vicenda prende le mosse dalla terza primavera da quando Belldandy e Kei’ichi hanno iniziato la loro convivenza.
Colpevole di aver tradito il regno di Yggdrasil, il dio Celestin è rimasto prigioniero sulla Luna per secoli. Liberato dalla fata Morgan le Fey, Celestin si dirige sulla Terra, per ricongiungersi con l'allieva di un tempo, Belldandy. Nel frattempo, però, la ragazza si è fidanzata con l'umano Kei’ichi, e per riprenderla con sé Celestin è costretto a cancellarle la memoria. Manovrando Belldandy per i suoi scopi, Celestin minaccia di sconvolgere gli equilibri della Terra e di Yggdrasil.
È molto difficile recensire una pellicola del genere soprattutto perché non ho le conoscenze per giudicare la componente tecnica del lavoro svolto dalla “Anima International Company”: a me i disegni animati sono sembrati ottimi però onestamente non so… magari un esperto dopo vi dice che è sono pessimi. A mio avviso l’animazione negli ultimi anni ha fatto veramente passi da giganti, in questo film ho apprezzato particolarmente le varie animazioni del cielo, le quali risultano veramente pulite e particolarmente dettagliate… ma d’altra parte penso che tutta la pellicola sia visivamente magnifica. Ad essere proprio pignolo, la cosa che non mi è piaciuta di Oh, mia dea! – the movie è stata la rappresentazione del centro operativo del Paradiso… l’ho trovata troppo futuristica… con questo computer gigante che rappresenta una specie di albero. Allo stesso modo non mi sono piaciuti le scene in cui la rete cibernetica del Paradiso è sotto attacco da parte del virus creato da Celestin: queste scene realizzate con animazione CGI, oltre ad essere molto confusionarie – tanto da non capire cosa stia succedendo veramente –, sono anche troppo “virtuali” e stonano nettamente con la “celestiale” – termine adatto… – grazia delle altre immagini del lungometraggio animato. Anche se spulciando nel web, ho potuto appurare che molti esperti hanno invece esaltato questa miscela di animazione tradizionale e grafica CGI… io, come ho già detto, non sono d’accordo… ma il mio non è un giudizio tecnico, io non giudico la qualità della grafica CGI che può anche essere ottima… a me non è piaciuta, per niente, la rappresentazione, realizzata in computer grafica, del sistema di difesa del Paradiso.
Tessendo un discorso sulla trama invece, essa non mi è dispiaciuta affatto, anche se alcuni amici più esperti di me, per quanto riguarda questa serie animata, mi hanno espresso un giudizio non troppo positivo: essi la hanno giudicato come una pellicola che nulla aggiunge e toglie alle vicende “originali” del lavoro di Kosuke Fujishima… praticamente me ne parlavamo come un’avventura di non particolare importanza. La trama non è che una sorta di “prova del fuoco” del rapporto tra Kei’ichi e Belldandy. Una prova dal risultato scontato ovviamente. Guardando invece nella “rete” ho scoperto commenti molto diversi: tantissimi fans esaltano senza mezzi termini questo lungometraggio, giudicandolo un vero capolavoro. Come dicevo in precedenza, anche a me è piaciuto Oh, mia dea! – the movie perché, soprattutto, è riuscito a coinvolgermi fino in fondo pur non conoscendo quasi nulla ne della storia precedente ad esso ne dei personaggi principali… certo che per comprenderlo appieno servirebbe, forse, conoscere bene il mondo creato dal manga di Kosuke Fujishima e aver visto i cinque OAV precedentemente tratti da esso.
Nelle pellicole di animazione giapponesi è innegabile che le musiche sono una componente determinante di esse. Le canzoni e le colonne sonore vengono create appositamente per le varie pellicole animate e questo ci fa capire anche quanta importanza hanno in Giappone i cosiddetti “cartoni animati”. La cura e la qualità delle canzoni e delle musiche fanno si che esse non abbiano nulla da invidiare alle normali produzioni discografiche, anche se bisogna tenere conto del fatto che si tratta di musica nata per abbinarsi ad una animazione e quindi nata con lo scopo di catturare il "feeling" di quello che si vede sul video, per tradurlo in musica. La musica di Oh mia dea! – the movie realizzata da Nobuo Uematsu – uno dei più grandi compositori giapponesi contemporanei conosciuto soprattutto per il suo lavoro nel campo dei videogames… sue infatti sono quasi tutte le splendide musiche dei vari episodi della serie “Final Fantasy” – e da Shiro Hamaguchi – il creatore di quasi tutte le musiche dell’anime tratto da “Oh, mia dea!” – è eseguita dalla Fisarmonica di Varsavia e ben si adatta a tutte le varie situazioni del cartone.
Non posso che consigliare vivamente questo lungometraggio animato a chiunque piacciono i cartoni giapponesi e non solo a chi conosce il manga da cui è tratto. Sono convinto che molte persone che vedranno Oh, mia dea! – the movie non potranno non avere la tentazione e la voglia di avvicinarsi al lavoro di Kosuke Fujishima o agli anime da esso tratto… io l’ho avuta, e infatti mi sono già comprato il volume uno del fumetto. Conclusione: visione celestiale.

1 commento:

  1. Io ho appena letto il primo numero del fumetto e non mi è dispiaciuto affatto, tenendo conto poi che si è trattato del primo fumetto letto nella mia vita...beh, ho scelto bene!!Comunque bello l'incontro che avviene tra i due protagonisti e il rapporto che si instaura fin dal primo numero destinato a sfociare inevitabilmente in una storia d'amore... Credo di continuare a leggere il fumetto e, perchè no, guarderò anche il film!!

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